Ho aspettato il 2 aprile per pubblicare le ultime notizie dal giornale radio che ascolto il mattino (New England Public Radio) per evitare che si pensasse al solito scherzo banale. Lo scherzo è che qui, alle sette del mattino, fuori ci sono -3C e i pesci nuotano sotto il ghiaccio di fiumi e laghi.
Per Luigi Nicholas Mangione è stata chiesta la pena di morte, che nello stato di New York è stata sospesa, ma che Trump ha intenzione di far rispettare a livello federale, specie contro le figure che impersonano lo stato. Perciò in un suo discorso ha invocato la morte contro chi ammazza un poliziotto. Mangione non ha ucciso un poliziotto, ma il direttore generale di United Healthcare Brian Thompson, quindi, semmai, un rappresentante del potere finanziario. Perciò la radio commenta sul valore simbolico della pena, come se potere politico e potere finanziario fossero sempre più prossimi.
L'attrice canadese Jasmine Mooney racconta la sua odissea in un campo di detenzione americana e quindi in carcere in un resoconto per il quotidiano inglese Guardian. Il crimine? Un equivoco sul visto sul passaporto, che l'ha portata alla detenzione immediata senza la possibilità di comunicare con l'esterno (altro che telefilm!). Nel centro di detenzione, l'attrice dormiva con altre compagne in una gabbia di ferro, sotto una luce al neon che non veniva mai spenta, su un materassino e con solo uno foglio di carta stagnola per coprirsi. Poi venne tradotta al carcere regolare, dove le sue compagne di cella erano appunto altre donne dalla fedina penale pulita, ma detenute per irregolarità di visto di residenza. Una studentessa indiana era munita di visto regolare, ma anni prima, con un vecchio visto, s'era trattenuta due mesi dopo la scadenza dello stesso e ciò sembra che ora basti per essere arrestasti. Anni fa, trattenersi oltre il termine di scadenza comportava solo la deportazione. Oggi pare che abbiano messo un altro dazio.
Eh.. Andrea..forse stiamo tornando indietro di due o più secoli nelle politiche del caro e vecchio Occidente..al tentativo, per me inutile, di questo Impero ormai al tramonto, di cercare di imporsi nell'unico modo che ha sempre usato nei 5 secoli precedenti, la forza militare.
RispondiEliminaLa censura, il controllo della stampa e oggi dei media in generale.
E sembra che sia una teoria trasversale, conservatori e quei pseudo progressisti occidentali, in sostanza sono d'accordo.
Ci vorrebbe una rivoluzione del pensiero fondata sullo studio della Storia e dell'economia.
Che non arriverà mai da quei partiti che per 40 anni hanno gestito e controllato il funzionamento del neo liberismo..neo liberalismo che dir si voglia.
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EliminaPer la verità, tutti gli imperi hanno cercato di imporsi con le armi e ciò è triste, ma è la storia, che insegna sempre tanto a chi la studia. Il problema è che chi la studia non va al potere e viceversa.
EliminaConcordo
RispondiEliminaInoltre quando la pena di morte viene invocata da chi reclama per sé l’impunita’… beh fa un certo orrore
E infatti verrebbe da dire "Accidenti che impunito!", come faceva Mastroianni ne "I soliti ignoti".
EliminaL"impunità è impensabile per un omicidio. La pena di morte è altrettanto impensabile, almeno da questa parte del "pond".
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